L’importanza di pensare ad un eventuale guarigione, di mantenersi in salute, e giovani nel tempo.

24 aprile 2024

Terapia fisica vascolare Bemer con terapie fisiche nel nostro studio di massaggi medicali.



L'abbinamento della terapia manuale con la terapia fisica vascolare Bemer può essere vantaggioso per diversi motivi, incluso l'effetto sull'attivazione dei capillari e sulle fasi di riparazione del corpo.


1.⁠ ⁠Attivazione dei capillari : la terapia fisica vascolare Bemer è progettata per migliorare il flusso sanguigno, incluso quello attraverso i capillari, i vasi sanguigni più piccoli. Questo favorisce l'apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti, aiutando così a stimolare il metabolismo cellulare e supportare le fasi di riparazione.


2.⁠ ⁠Fasi di riparazione del corpo : durante il sonno e il riposo, il corpo passa attraverso diverse fasi di riparazione e rigenerazione. Utilizzare la terapia Bemer prima di coricarsi può aiutare a ottimizzare questi processi, migliorando la circolazione sanguigna e quindi il trasporto di sostanze nutritive e segnali cellulari coinvolti nella riparazione dei tessuti.


3.⁠ ⁠Trattamento quotidiano : trattarsi quotidianamente può essere consigliato per mantenere i benefici della terapia nel tempo e massimizzare i risultati. Tuttavia, la frequenza e la durata delle sessioni dovrebbero essere determinate in base alle esigenze individuali e alle raccomandazioni del professionista sanitario. (Noi siamo a disposizione)


4.⁠ ⁠Sinergia con la terapia manuale : combinare la terapia fisica vascolare Bemer con la terapia manuale può creare una sinergia, migliorando i risultati complessivi. Ad esempio, la terapia manuale può indirizzare specifici problemi muscolari o articolari, mentre la terapia Bemer può supportare il processo di guarigione generale attraverso il miglioramento della circolazione.


L'abbinamento della terapia fisica vascolare Bemer con il linfodrenaggio manuale può essere vantaggioso in caso di patologie che coinvolgono il sistema linfatico, come linfedema o edemi.


1.⁠ ⁠Miglioramento della circolazione : la terapia fisica vascolare Bemer può migliorare il flusso sanguigno, inclusa la circolazione nei vasi linfatici. Ciò può facilitare il trasporto dei fluidi linfatici attraverso il sistema linfatico, aiutando a ridurre il ristagno e migliorare il drenaggio linfatico.


2.⁠ ⁠Stimolazione del sistema linfatico : il linfodrenaggio manuale è una tecnica che mira a stimolare il sistema linfatico attraverso movimenti specifici delle mani. Combinare questa tecnica con la terapia Bemer può potenziare gli effetti stimolanti sul drenaggio linfatico, favorendo una riduzione degli edemi e una maggiore eliminazione delle tossine.


3.⁠ ⁠Sollievo dai sintomi : l'abbinamento delle due terapie può portare a un sollievo dei sintomi associati alle patologie linfatiche, come gonfiore, pesantezza e disagio. La combinazione delle due tecniche può lavorare sinergicamente per migliorare il benessere generale e la qualità della vita dei pazienti affetti da queste condizioni.


4.⁠ ⁠Supporto alla guarigione : utilizzare entrambe le terapie può supportare il processo di guarigione e ridurre il rischio di complicazioni associate alle patologie linfatiche. La stimolazione della circolazione e del sistema linfatico può favorire la riparazione dei tessuti danneggiati e accelerare il recupero.


È importante consultare un professionista della salute specializzato in linfodrenaggio e terapia fisica vascolare per determinare l'idoneità di questa combinazione di trattamenti per la tua specifica condizione patologica e ricevere una guida personalizzata sulle modalità di trattamento.

Siamo a disposizione per informazioni per un incontro dove possiamo fare un’ anamnesi personalizzata.


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Una lesione della cute e dei tessuti profondi crea dei meccanismi di riparazione naturali, che portano nel tempo a riunire i tessuti colmando gli spazi vuoti grazie alla presenza del tessuto connettivo, fibroso ed elastico. La cicatrice , quindi, è il risultato di questa riparazione del tessuto che non si organizza, però, seguendo le direzioni solite del tessuto dato che, dovendolo “ricucire” perde in elasticità e si unisce in modo indifferenziato molti strati, che andranno a vincolarsi tra loro quasi fossero “incollati”. Il tessuto perde flessibilità di movimento, e in questa zona interessata dalla cicatrice si alterano anche normali funzioni come il flusso sanguigno, linfatico, la presenza delle piccole terminazioni nervose che saranno bloccate. Il blocco dei tessuti altera la loro elasticità e, nei casi in cui non riescono più a scorrere tra loro si può definire aderenza cicatriziale. Nei casi in cui, invece, la cicatrice sembra mobile e scatena dolore, si parla di cicatrice attiva. La differenza dipende dal trauma, dalla cura della ferita e dall’età (per i processi di riparazione della cute è certo una discriminante), e le cicatrici si differenziano a seconda del processo di sviluppo che possono avere. Sono presenti: cicatrici ipotrofiche: dove la pelle è molto sottile, che appaiono come smagliature oppure ustioni; questo tipo di cicatrici può riaprirsi; cicatrici ipertrofiche: in queste il tessuto si organizza seguendo delle trame “a corde” e sporge dalla pelle; cicatrici cheloidi: i cheloidi sono lesioni cicatriziali che si formano sulla cute in seguito alle lesioni, in modo esteso e diffondendosi anche nelle zone limitrofe. Si tratta di una patologia in cui si presenta una esagerata produzione di tessuto cicatriziale, e spesso la rimozione del tessuto cheloide viene richiesta a livello chirurgico per motivi estetici. Col trattamento manuale agiamo sulla cicatrice recente in modo da muovere e scollarne i tessuti, scollandola “pinzandola” per staccare i tessuti sottostanti. In questo primo momento del massaggio si possono sentire dei pruriti e pizzicori, visto che la sensibilità è differente rispetto a prima e può essere maggiore, durante l’intervento o il trauma che ha provocato la cicatrice, vengono lesionati i tessuti e le terminazioni nervose. Trattiamo una cicatrice recente, senza timore di manipolarla perché in generale non si “aprono” i tessuti. Massaggiamo in modo da stringerli e alzarli verso l’alto, con la tecnica per la quale si simula il “pizzicare”. Il pincé-roulé o scollamento è una manovra che consiste nel sollevamento della pelle tra pollice ed indice uniti, seguito dallo scorrere di indice, medio e anulare come se si volesse sentire la consistenza dei tessuti, plasmarli. Una manovra che agisce sul sistema vascolare accrescendone la mobilità sui piani profondi, e stimolandone le terminazioni sensitive. Teniamo una parte della cicatrice verso l’alto e tirare la pelle da un lato e poi dall’altro, e se notiamo che durante il trattamento la cicatrice cambia colore, sappiamo che deriva dal fatto che si sta vascolarizzando. Il cambiamento del colore nel tempo, invece, può essere dovuto ai piccoli capillari che si formano sul cheloide. Prendiamo e manipoliamo i lembi del tessuto, in particolare se la cicatrice è molto incollata la prendiamo tra le dita e facciamo una pressione verso l’alto ben decisa, e dopo anche verso il basso, per cercare di staccarla dai piani sottostanti. Nel massaggio della cicatrice , l’importante è cercare di scollare più possibile tessuti, facendo pressione sul taglio stesso in un senso e nell’altro. Potete tenere un pezzo di pelle con un dito e massaggiare in maniera circolare l’altra porzione vicina: con un dito si ferma e con l’altro si massaggia, per poi anche tirare e continuare a massaggiare. Se la trattate voi vi ricordo che non è consigliato utilizzare degli oli o delle creme per far scivolare le mani, perché è importante riuscire a prendere la pelle in modo deciso (cosa che difficilmente succede se utilizzate un olio). Solo alla fine potete utilizzare qualche prodotto, meglio se a fine trattamento si usano delle creme per schiarire la cicatrice, che vanno massaggiate con piccoli movimenti circolari sulla cicatrice stessa.
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